Osteoporosi gli esercizi da fare in casa per chi ne Soffre
Articolo a cura del Dott. Franzese Michele, Ryakos center
L’Osteoporosi è una malattia sistemica a carico dello scheletro, caratterizzata da riduzione della massa ossea associata a deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea e del rischio di frattura.
Questa patologia colpisce in modo particolare gli anziani e le donne dopo la menopausa, provocando fratture la cui incidenza aumenta con l’età; si è tuttavia compreso, grazie a studi epidemiologici sulla popolazione generale, che la frattura , pur costituendo l’evento finale, non è più inevitabile, essendo stati individuali precisi fattori di rischio da evitare e fattori protettivi da incentivare.
FATTORI DI RISCHIO PER L’OSTEOPOROSI
NON MODIFICABILI | PARZIALMENTE MODIFICABILI |
Sesso | Cadute |
Età | Bassa massa ossea |
Menarca | Farmaci |
Menopausa precoce | Immobilizzazione -sedentarietà |
Eredità | Apporto inadeguato di Calcio e Vit.D |
Costituzione Fisica
(basso BMI) |
Fumo |
Caffeina | |
Alcool | |
Sodio nella dieta |
L’esame densitometrico consente oggi di misurare, in modo accurato e preciso, la massa ossea ed in particolare la sua densità minerale. Tale indagine costituisce attualmente il mezzo principale di diagnosi di osteoporosi: la relazione tra massa ossea e rischio di frattura, è più forte di quella tra colesterolemia e rischio di malattia coronarica.
La densità minerale giustifica tuttavia solo il 60-80 percento della resistenza meccanica dell’osso , correlata anche alla “qualità”dell’osso stesso e alla sua conformazione geometrica, non rilevabili dalla semplice determinazione della densità.
L’interesse della ricerca è quindi principalmente incentrato sull’epidemiologia delle fratture, che rappresentano un evenienza frequente già dopo i 60 anni e che costituiscono il risultato di un processo, i cui principali determinanti sono la ridotta massa ossea e le cadute.
Le fratture considerate caratteristiche dell’osteoporosi sono la frattura dei corpi vertebrali e dell’avambraccio distale, correlate soprattutto con la perdita di osso trabecolare e la frattura del femore, dovuta alla perdita di osso trabecolare e corticale.
Mentre le fratture di femore e polso sono caratterizzate, sul piano anatomo-patologico, da una rottura dell’osso con linea di frattura, quelle vertebrali sono caratterizzate invece da una più o meno evidente e progressiva deformazione del corpo vertebrale.
Dopo la frattura del femore, la frattura vertebrale rappresenta sicuramente l’evento più grave ed entrambe sono causa di un incremento estremamente rilevante della mortalità.
La sopravvivenza a 5 anni dopo frattura dell’anca è pari all’82°/° di quella attesa, con la massima parte delle morti in eccesso nei primi 6 mesi dall’evento. L’incidenza aumenta in modo esponenziale con l’età in entrambi i sessi e tale frattura rappresenta il fattore che fornisce il contributo più importane alla disabilità associata all’osteoporosi (comparsa di complicanze quali piaghe da decubito, broncopolmoniti, infezioni urinarie).
Anche per le fratture vertebrali, i tassi di incidenza hanno mostrato incrementi di grado variabile, soprattutto nel sesso femminile e nelle età più avanzate.
Meno frequenti e con distribuzione meno correlata alle differenze d’età, sono invece le fratture di Colles o dell’avambraccio distale, con una predominanza nel sesso femminile.
L’incidenza di tali fratture,dopo una fase di incremento, tende a livellarsi a partire dai 65 anni di età.
Le fratture di omero prossimale invece colpiscono le fasce di età più avanzate e in prevalenza soggetti di sesso femminile.
Il dato conclusivo, che riassume con la massima evidenza l’entità del femore,è quindi il seguente: a 50 anni di età, nelle donne, il rischio di subire una frattura da osteoporosi è di oltre il 40 percento . Si tratta quindi di valori di estrema importanza, maggiori anche rispetto a patologie verso le quali vi è più sensibilità sociale, quali per esempio l’ipertensione arteriosa.
GLI ESERCIZI PER L’OSTEOPOROSI
Un programma di esercizi è stato messo a punto e validato da un gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa. M. Sinaki, uno dei massimi esperti nel campo di riabilitazione e osteoporosi.
Gli esercizi puntano sul rinforzo dei muscoli estensori del rachide, per assicurare un miglior sostegno alla colonna ed evitare l’aggravarsi della cifosi dorsale e all’allungamento dei muscoli pettorali per aumentare la capacità toracica.
Infatti tutti gli esercizi di estensione sono abbinati ad atti respiratori profondi. Particolari esercizi isometrici sono proposti ai pazienti portatori di tutori o nei casi di riacutizzazione del dolore che non permetta il normale programma previsto.
Foto degli esercizi da effettuare in casa per chi soffre di osteoporosi