Il turismo della salute, andare all’ estero per i denti e per la chirurgia estetica

dentiesteroIl turismo della salute gode di ottima salute. E’ un gioco di parole per spiegare che andare all’ estero per un’implantologia, per rifarsi il seno o il naso, per ingrossare il pene o per una liposuzione attrae sempre piu’ italiani. Il motivo è sempre lo stesso, i costi. Si spende molto di meno, si risparmia anche del 50%, le strutture sono accoglienti, il personale gentile e professionale, allora perchè non approfittarne per farsi anche una vacanza?

La storia del turismo della salute non è nuova. Negli anni 80 molti italiani andavano verso est per rifarsi i denti, prima Ungheria e poi Polonia.

 

C’era ancora la cortina di ferro, espatriare non era così facile ma piano piano le cose iniziavano a cambiare. Oggi con i voli low cost raggiungere l’est europa costa poco e si fa molto presto. Le nazioni scelte per il turismo della salute sono ad est Europa: Serbia, Romania, Ungheria, Polonia in primis e in Nord Africa con Tunisia, Algeria e Marocco. Ci sono dei tour operator specializzati che offrono pacchetti completi e fanno da intermediari e di solito il prezzo complessivo comprende volo, noleggio auto, vitto, alloggio per il paziente ed un suo accompagnatore ed intervento.

I pazienti si dicono soddisfatti, i medici italiani invece non sono d’accordo. Secondo loro l’inghippo c’è, i materiali sono scadenti, vengono dalla Cina e la professionalità dei dottori è tutta da verificare. Ovviamente ci sono interessi di mezzo, ma i medici dell’ est assicurano che i materiali odontoiatrici, le protesi arrivano tutte dall’ Italia e dalla Germania, la differenza sta nel costo delle strutture (vedi l’affitto per gli studi dentistici o le sale operatorie) e nella parcella del medico e degli infermieri. D’altronde anche in Italia non è richiesta la specializzazione per iniettare ad esempio il botox per le rughe e molti di coloro che lo fanno non sono iscritti al Sicpre, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, l’unica riconosciuta dal Governo Italiano.

Vediamo qualche esempio di quelli che sono i prezzi praticati all’estero per la chirurgia estetica e per l’implantologia:

In Serbia per otto impianti dentali sull’arcata superiore e sei su quella inferiore con la devitalizzazione dei denti si spendono circa 20mila euro, tutto compreso, contro i 40mila circa in Italia e a fine cura viene offerta la cena della masticazione, un test per vedere se i denti nuovi reggono.

I prezzi della mastoplastica additiva in Italia vanno dai 5mila ai 12 mila circa, dipendono dal professionista, dal tipo di protesi, dalla grandezza delle stesse e anche dalla città dove si viene operate, una mastoplastica a Palermo non ha probabilmente lo stesso prezzo di una fatta a Torino. In Tunisia con 2500-3mila euro si fa tutto, compreso viaggio e alloggio.

La liposuzione all’ addome e fianchi costa da noi circa 3mila euro, a Belgrado 1500-2mila euro, fare un lifting viso profondo in Polonia costa 3mila euro, in Italia 5mila. Anche per l’ingrossamento del pene si risparmia: a Casablanca, in Marocco, città probabilmente specializzata sulla chirurgia estetica dei genitali e famosa per gli interventi sui transessuali un’ operazione del genere costa 2mila euro contro i 3-4mila richiesti in Italia. Il lipofilling del seno, tecnica che abbina liposuzione e trasferimento di grasso autologo sul seno, costa fuori dai confini circa 2000 euro.

Il problema si pone se dopo qualche mese ci si accorge che l’operazione non è andata a buon fine. Il risparmio potrebbe essere vanificato se si dovrà tornare per delle modifiche o dei ritocchi, nuove spese per il volo, l’alloggio e il vitto questa volta probabilmente a carico del paziente.