Canapa e Cbd cosa sono l’uso Ricreativo

Il rapporto fra la canapa e l’umanità è sempre stato molto stretto, ma al tempo stesso pieno di alti e bassi, in particolare quando le sue proprietà hanno iniziato a scontrarsi con la legislazione.

Si tratta di una pianta che cresce molto bene in un clima mediamente umido e caldo e che per molte migliaia di anni le ha consentito di seguire l’uomo nelle sue migrazioni, perché riesce a crescere e prosperare anche in terreni dove altre piante alimentari e per uso tessile marciscono, come terreni sabbiosi e paludosi.

Che cos’è e a cosa serve la canapa

Per moltissimo tempo, la canapa è stata utilizzata principalmente per la produzione di semi alimentari e per delle proprietà delle sue fibre che sono particolarmente tenaci e facili da lavorare, come puoi leggere in questo articolo.

Sono ottime per realizzare indumenti, ma anche prodotti di uso comune e ceste. Quindi fino ad un passato piuttosto recente la canapa era molto apprezzata, proprio perché con una sola pianta si potevano ottenere diversi sottoprodotti anche in zone difficili.

Ad un certo punto, però, a causa di alcune molecole presenti nelle piante di canapa, che poi sono state catalogate come THC o tetraidrocannabinolo, l’uso di questa pianta è passato progressivamente dal campo alimentare a quello ricreativo, in particolare con infusi basati sui fiori è più di recente con l’assunzione tramite pirolisi ovverosia fumandoli.

Purtroppo a quel punto la canapa ha incontrato un forzoso declino e stop nella produzione perché per questioni morali e legali. In molti paesi è diventato completamente illegale l’uso e la coltivazione di ogni tipologia di canapa, complice anche una crescente industria chimica e di altri prodotti tessili che ha avuto tutto l’interesse a abbassare la disponibilità delle fibre di canapa.

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Parallelamente a queste proibizioni però il mercato e la produzione di cannabis per uso ricreativo è continuato in maniera più o meno illegale a seconda delle zone con lo sviluppo di strain e cultivar dove le proprietà delle fibre tessili e quelle alimentari erano passate completamente in secondo piano.

Il mercato della cannabis è mutato diverse volte in base alle esigenze dei canapai e dei consumatori. Fino a poco tempo fa la richiesta era quasi unicamente di piante ad alte concentrazioni di THC e di piccole dimensioni, anche se al momento tutte le tecniche sviluppate dagli amatori e dai canapai si sono rivelate preziosissime per la nuova attenzione verso l’uso di CBD.

Non bisogna dimenticare che in natura o allo stato selvatico le piante di canapa sono molto alte perché possono tranquillamente superare i 4 metri, e anche le vecchie coltivazioni favorivano esemplari dalle fibre lunghe, mentre quelle coltivate indoor per la produzione di THC spesso sono basse, per favorire la concentrazione di questo principio attivo.

Molti canapai, però, si sono accorti che selezionando le varietà che offrivano le concentrazioni più alte di THC, nel corso delle analisi chimiche era emersa una concentrazione particolarmente alta di un’altra sostanza, il CBD, cioè il cannabidiolo.

Che cos’è il CBD della canapa

Questo principio attivo, che fino a poco tempo fa era quasi completamente ignoto e non se ne conoscevano le proprietà, perché venivano letteralmente coperte da quelle moto più richieste del THC.

Il cannabidiolo o CBD si è invece ha rivelato molto più interessante del previsto, perché si tratta di una sostanza assolutamente non psicoattiva, non induce cioè sensi di “leggerezza” come ci si aspetterebbe dalla comune marijuana.

Anzi favorisce un notevole livello di rilassamento fisico e mentale senza produrre conseguenze indesiderate. In sostanza il CBD è un rilassante muscolare e si trova commercializzato come un olio che può essere usato nelle terapie contro gli stati di ansia, perché non presenta particolari controindicazioni e rischi legati ai sovradosaggi.

Alcuni canapai più avanzati, notando che era possibile incrementare notevolmente la quantità di CBD presente nelle loro coltivazioni tramite semplice ibridazione e selezione hanno iniziato a sperimentare in questo settore.

Infatti si sono accorti che, anche grazie alla collaborazione di medici e erboristi specializzati, le loro piante potevano essere utilizzate in maniera completamente differente rispetto all’ambito ricreativo.

Studi clinici hanno infatti dimostrato che l’uso di CBD o cannabidiolo sotto forma di olio, estratto tramite una tecnica di spremitura a freddo come si fa con le essenze vegetali particolarmente pregevoli per non causare adulterazioni o ossidazioni indesiderate, ha ottime proprietà miorilassanti.

In particolare riesce ad abbassare i livelli di stress fisico e mentale anche in soggetti con problemi post traumatici e che provengono da situazioni molto difficili. Il cannabidiolo, in sostanza, controlla la produzione delle endorfine correlate con lo stress e rende più facile la gestione delle situazioni a rischio.

CBD e insonnia

Di recente, inoltre, a causa del fatto che il CBD è ottimo per il controllo degli stati di insonnia e agitazione notturna, si è particolarmente diffuso negli ambienti di chi lavora tutto il giorno davanti al computer.

In molti si sono accorti che senza un calo delle prestazioni generali riuscivano a sopportare molto meglio gli effetti negativi del loro lavoro e a ritrovare stati di sonno regolare e continuativo.

Il CBD, infatti, è principalmente un miorilassatore che favorisce il recupero di una posizione corretta durante il giorno e quindi di conseguenza uno strato muscolare migliore e più favorevole ad un sonno tranquillo durante la notte.

Oltre ad essere un buon coadiuvante anche per gli stati di inappetenza, cosa che vale per tutti i cannabinoidi, abbassa i livelli di dolori cronici legati alla tensione muscolare in particolare a quella connessa con le micro contratture posturali, tipiche della posizione innaturale al computer.

Gi effetti poi si vedono su tutto quanto l’organismo, perché abbassare le fonti di tensione consente di dirigere meglio le proprie energie mentali e soprattutto di gestire in maniera ottimale eventuali terapie volte a controllare la situazione.

Il CBD, infatti, si usa molto spesso in associazione con cicli di meditazione e rilassamento, oltre che terapie di gruppo, perché rende più facile il recupero del controllo di sé nelle piccole azioni.

È anche una sostanza molto importante per chi è ansioso, perché alza in maniera considerevole la soglia di risposta negativa alle situazioni di stress. Questo significa che chi fa uso di olio di CBD ha un livello di tolleranza più alto a livello inconscio, rispetto a chi invece affronta direttamente la situazione senza aiuti.

L’importanza del CBD nell’economia

A prescindere dalle proprietà terapeutiche, attorno al CBD come sostanza si è sviluppata una fiorente economia legale e in costante crescita, con il calo della richiesta della Cannabis da THC per le sue controindicazioni.

Il CBD negli ultimi anni si è rivelato come un’ottima fonte di business per chi vuol proporre sostanze e soluzioni alternative ai farmaci tradizionali. La coltivazione, la commercializzazione delle varietà più richieste, la lavorazione e tutta la filiera connessa alla qualità, infatti, stanno producendo cifre da capogiro tra gli investitori.

Questo soprattutto negli Stati Uniti dove il mercato ha già sforato la soglia fatidica del miliardo di dollari, segno che gli investitori e gli utenti sono parecchi, proprio grazie al fatto che assunzioni di olio di CBD con concentrazioni 5%, 15% oppure 25% sempre senza il rischio di controindicazioni e sovradosaggi è molto attraente per chi si trova a dover affrontare situazioni di stress o problematiche.

Anche in Italia il mercato dell’olio di cannabis sta salendo notevolmente, anche grazie a distributori di alta qualità come Justbob.it che a partire da una filiera tracciabile e da canapai di alto profilo offre prodotti a base di cannabis legale con concentrazioni di THC molto al di sotto della soglia massima consentita.

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